Le “Due vite” di Rocco Carbone e Pia Pera attraverso il cuore di Emanuele Trevi

Trevi su Sottolineando

Scrivere di una persona reale e scrivere di un personaggio immaginato alla fine dei conti è la stessa cosa: bisogna ottenere il massimo dell’immaginazione di chi legge utilizzando il poco che il linguaggio ci offre.” (pag.83).

Emanuele Trevi entra nella vita dei suoi amici: Rocco Carbone e Pia Pera, entrambi precocemente scomparsi.

Nel libro l’autore, attraverso un continuo andirivieni del tempo, sovrappone le loro vite reali a quelle di personaggi letterari. Il lettore impara a conoscerli mediate quadri di vita rivissuti, ripensati e rielaborati dopo molto tempo. Solo la distanza temporale, infatti, permette a Trevi di raccontare le loro vite. Tali esistenze possono essere due: quella che è stata prima e quella che è avvenuta dopo la loro morte. Del resto “I nostri amici sono anche questo, rappresentazioni delle epoche della vita che attraversiamo come navigando in un arcipelago dove arriviamo a doppiare i promontori che sembravano lontanissimi…” (pag. 111).

Nel prima, ci sono le caratteristiche fisiche, le stranezze, le ossessioni di Rocco e il giardino di Pia, e soprattutto le loro debolezze, che consentono al lettore di sentirli come persone vere e non solo come artisti immersi nei grovigli delle loro menti.

Nel dopo, prevalgono le vite di due intellettuali che, attraverso le loro opere, hanno lasciato un segno, in quanto artisti. Trevi a questo proposito scrive: “Perché noi viviamo due vite, entrambe destinate a finire: la prima o la vita fisica, fatta di sangue e respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene” (pag. 83-84).

Questo prima e questo dopo assumono una forma circolare nel libro. Nelle prime pagine leggiamo “Mi ricordo di una mattina d’estate che eravamo a Parigi e ci siamo dati appuntamento davanti al Musée d’Orsay…da poche settimane lo Stato francese era entrato in possesso dell’Origine del mondo di Courbet” (pag. 10). I tre amici si incontrano e, anche grazie all’arte, si confrontano e si uniscono. Questo momento a tre viene rivissuto nella mente dello scrittore che, alla fine della vita di Pia, nell’ultima parte del libro, spinto ancora una volta dai ricordi dice: “Ero stato sul punto di chiederle se ricordava anche lei di quando eravamo andati a vedere con Rocco L’origine del mondo “(pag. 120).

Il filo conduttore che pervade tutto il libro è l’amicizia, un sentimento che ognuno dei protagonisti vive in modo diverso, in quanto proprio nell’amicizia ognuno proietta se stesso con i propri desideri e aspettative. Anche in questo sentimento c’è un andirivieni, un’onda fatta di presenze e di “latenze”. Questo è uno degli aspetti nei quali mi sono più sentita vicina all’autore. Io spesso ritrovo amiche che il trascorrere del tempo ha reso lontane, anche fisicamente. Poi un caso della vita, un incontro fortuito, un’occasione di lavoro, permette alle fasi silenti di tornare vive. I ricordi fungono da collante tra le differenze che, per qualche tratto, ci hanno allontanate. In questi momenti mi coglie una strana forma di malinconia, di tristezza legata al tempo passato, di incapacità di aver vissuto appieno alcuni momenti. Nelle parole di Trevi ho ritrovato più volte questa sensazione, come una pennellata scura in un quadro ricco di sfumature colorate portate dalla gioia dell’amicizia.

Un altro tema centrale nel libro è il ruolo della scrittura, del resto Pia, Rocco e Trevi sono scrittori. Lo scrivere diventa un esercizio per far riemergere i ricordi e per collocarli in un tempo senza tempo, né spazio, appunto come un’onda che va e che viene nella vita e dopo la morte. La scrittura come strumento per fermare il tempo e per riviverlo, nonché una occasione per ripensare agli errori commessi nelle relazioni tra persone.

A proposito di scrittura, quella dell’autore è una lingua colta con riferimenti  letterari a numerosi testi classici, Non è però uno stile aulico, piuttosto un linguaggio ricco, nel quale ogni termine è chiaramente soppesato, scelto e collocato in modo armonico, per rendere giustizia a due amici scrittori che hanno fatto della parola scritta la loro essenza.

Il libro “Due vite” edizioni Neri Pozza è candidato al Premio Strega 2021.

 

 

 

 

 

 

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