Bea: l’allenatore di influencer

Sono capitata sul profilo di Bea per caso, su indicazione di una amica che la seguiva da tempo. Leggendo i suoi post e guardando le sue storie mi sono, da subito, chiesta dove trovasse tutte le energie per essere sempre così “sul pezzo”. Inoltre Bea appare  molto al naturale senza filtri e trucchi particolari, insomma molto vera proprio come piace a me.
Dopo qualche tempo ho osato contattarla in direct per una informazione di tipo professionale e lì mi sono subito spiegata il suo successo.
Ha risposto in tempo di record, si è dimostrata attenta, interessata, curiosa, disponibile e di una generosità unica. Con lei si può parlare di tutto, senza retorica e in modo molto easy, le sue competenze sono il frutto di un aggiornamento costante, di tanto impegno e di volontà nell’imparare e nel non adagiarsi sul successo e sulle competenze già acquisite.
Da quel momento ogni tanto ci sentiamo e ci promettiamo di vederci davanti ad un buon bicchiere di vino.
Bea come puoi leggere qui è una business coach e non solo,  ha aiutato e sta aiutando moltissimi brand a posizionarsi e a crescere on line e off line. Il suo backgroud e la sua formazione continua la rendono una figura di riferimento per tutto quello che è branding, marketing. Insegna e supporta persone e aziende a raggiungere i loro obiettivi e soprattutto a farlo respirando (le sue sessioni di respirazioni sono una garanzia!).
Tra pochissimo tempo partirà un suo progetto interessantissimo e quindi non mi sono lasciata sfuggire l’occasione per una mia intervistasottolineata.
Chi è Bea? Maria Beatrice Alonzi nella sua versione più facile da chiamare e ricordare  Bea: 36 anni, 149 cm, 2 libri (di cui uno in uscita a gennaio), 1 cane, 1 fidanzato meraviglioso e 2 genitori coraggiosi.
La tua voce è una guida perfetta non solo negli esercizi di respirazione, ma anche per i consigli che, giornalmente, pubblichi sui social. Hai un background come attrice? Oh yes. Ho cominciato a recitare all’età di 4 anni e non ho mai smesso.

Sei il presidente dello Stabile di Roma, del suo Teatro e della sua Accademia di Recitazione Internazionale: un progetto che nasce parallelamente alla carriera come Business Coach. Cosa ti ho portato a questa scelta? Volevo infilare le mie piccole piante dei piedi nelle enormi orme lasciate da Grassi e Strehler quando hanno codificato il concetto di Teatro Stabile; applicato al momento storico che stiamo vivendo: offrendo una formazione e una produzione che oltre all’eccellenza artistica desse spazio alla formazione nella comunicazione, nel digital, all’utilizzo dei social network. Pensa che quest’anno gli allievi 2019/20 concludono la loro formazione in tre seminari di: monologo di narrazione, produzione e messa in scena dal vivo davanti alle camere e persino produzione video per il digital con Ludovica Di Donato (TikTok Star) e Jacopo Neri (drammaturgo e regista già premio Hystrio).

E a questo punto alla domanda qual è il tuo lavoro cosa diresti? Sono un allenatore.

Sei più gufo o più allodola? Sono un cane.

Qual è il tuo cibo preferito? Il pomodoro, le cipolle, il parmigiano, la mozzarella vaccina.

Torniamo un po’ serie. Sei la business coach di numerose star di instagram, senza ovviamente entrare nel dettaglio, qual è l’approccio che segui per far conoscere e crescere le persone che si rivolgono a te? Identifico la visione della loro strada e le faccio lavorare quotidianamente su costanza e contenuto. Non devono pensare ai numeri, per quelli basta l’advertising, devono dare qualcosa ai loro utenti, sempre, facendolo tutti i giorni.

Quante ora lavori al giorni  per poter essere sempre sul pezzo? Le tre ore nelle quali dormo mi sveglio di soprassalto e appunto ciò che mi potrebbe servire.

Ti è mai capitato di essere sopraffatta dagli impegni, dal lavoro, insomma di avere ansia da prestazione o semplicemente ansia? Come superi questi momenti? Prima mi capitava sempre, ora mi capita raramente. Ho fatto due anni di analisi: l’ansia non è da scacciare, è un sintomo, deve guidarti a capire cosa c’è che non vada, cosa stai cercando di combattere. Ora quando arriva la accolgo, mi interrogo, respiro. Provo, a volte riesco, a volte no.

Il tuo libro “Libricino della Felicità” è un best seller, quali sono i punti forti di questo libro che lo contraddistigue dal marasma di libri di self help? È una radiografia. Non ti dice cosa devi fare, ti dice cosa succede a te e perché. Con la consapevolezza che acquisisci sai dove devi andare e come. Sai anche che se il tuo malessere ti limita, non devi accontentarti di un libro ma iniziare un percorso di terapia con uno psicologo e psicoterapeuta.

Tua è l’idea nata in quarantena homeescape.it, come sta andando ora? Incredibilmente bene o vorremmo dire incredibilmente male.
Nel senso che straborda di utenti e messaggi e questo mi rende orgogliosa perché ho dato voce a chi non sentiva di averla che, senza giudizio, riesce a condividere anonimamente il proprio vissuto o i propri pensieri e ricevere una risposta, sentendosi meno solo; d’altro canto mi da sempre lo specchio di quanta sofferenza e solitudine ci sia tutto intorno a me.

Nuovi progetti….e sogni nel cassetto? È uscito da poco il Libricino in lingua inglese in una versione illustrata; In uscita la app di Home Escape, il libro nuovo a Gennaio con una grande casa editrice, l’Audiolibro del Libricino, due nuove respirazioni guidate e… finalmente, a grande richiesta, un corso pazzesco che insegna a creare, posizionare e rendere fruttifero un business tramite il digital, i social network, il marketing online. Mi sono detta: visto che diciamo sempre che tutti possono farcela sul web allora faccio un corso alla portata (economica) di tutti, ma proprio di tutti. D’altronde la giornata ha 24 ore, io non posso seguire one-to-one tutti e per la maggior parte dei professionisti i costi sono troppo alti, quindi ho fatto in modo di arrivare a molte più persone contemporaneamente.
E allora si vedrà: se tutti possono, tutti ce la faranno.

Il lavoro e la professionalità di Bea sono la testimonianza che le idee sono importanti, ma senza impegno e costanza i risultati non si ottengono mai, nel reale come nel virtuale.

 

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